Catalogo della mostra CAMERA PICTA a cura di Alberto Fiz in cui l'artista abbina un'installazione pittorica temporanea ad una serie di tele recenti.
Per Valentino Vago (1931), creare un’opera abitabile è sempre una grande sfida. Realizzare uno spazio, dove lo spettatore è avvolto dalla luce/colore, è la massima espressione del suo lavoro.
Era il 1960 quando Guido Ballo,con molta lungimiranza, in occasione della prima personale di Vago al Salone Annunciata, scrisse: «Valentino Vago, […] è avviato a un discorso pittorico largo, senza compiacimenti, si potrebbe dire da grande pittura murale: ma la luce ha risonanze e inquietudini di sensibilità emotiva, in vaste superfici che si richiamano e si muovono nella dinamica degli spazi. È un pittore generoso, nella visione che dalle premesse dell’astrattismo costruttivo porta un valore di penetrante azione emotiva. »