Quelle dei dipinti di Harding sono superfici evidenti, squillanti, che interpellano direttamente lo spettatore. Ma sono anche superfici refrattarie, che si sottraggono e si dileguano. Lo spazio contenuto nei lavori dell'artista è potenzialmente illimitato: è uno spazio aleatorio, di pensiero e di movimento, aereo e corporale. La sua opera può essere letta da chi guarda i suoi dipinti sia come riflesso sia come critica dell'epoca ipermoderna, la nostra irreale realtà.
The surfaces of Harding's paintings are evident and explicit; they challenge the observer directly. But they are also refractory and elusive surfaces which flee. The space in the artist's work is potentially unlimited; a shifting space of thought and movement, aerial and corporal. Harding's work can be read as both a reflection and criticism of our hyper-modern times, our 'non real reality'.
Milano / Milan, Luca Tommasi Arte Contemporanea, gennaio / January - marzo / March 2016