Il volume accoglie una conversazione con gli artisti britannici Mark Francis e Alexis Harding, raccolta da Christopher Bucklow. La riflessione muove dalle loro opere astratte di recente creazione, incentrate sulla forma del reticolo, e caratterizzate da cromie accese e superfici smaltate.
La prima cosa che mi viene in mente quando guardo i reticoli è la metafora di “campo esteso”. E comincio a chiedermi qual è l’interesse che l’artista potrebbe avere in questo campo. Inizio supponendo che la metafora del campo rimandi a un tutto indiviso. Poi inizio a domandarmi se l’artista sia interessato a una dissoluzione o a una sommersione di sé nel tutto, o a qualche variazione del genere sul tema che potrebbe essere sociale, politica, filosofica. (Christopher Bucklow)
The catalogue includes a conversation with British artists Mark Francis and Alexis Harding, set by Christopher Bucklow. Reflection moves from their abstract works of recent creation, focused on the shape of the grid, and characterized by vivid colors and glazed surfaces.
What first comes to mind when I look at grids is the metaphor they make for an extended field. And I begin to ask myself what interest the artist might have in the field. I start by supposing that there is a metaphor being made about the field as an undivided whole. This starts me wondering if the artist is interested in a dissolving or submergence of the self into the whole, or some such variation on that theme…. it could be social, political, philosophical. (Christopher Bucklow)