Il catalogo è dedicato all’opera di Tino Stefanoni (Lecco, 1937), di cui intende approfondire l’approccio che l’artista lecchese ha avuto – dagli esordi a oggi – con il paesaggio, trasformandolo in oggetto, riducendolo ai minimi termini e spogliandolo di ogni sovratono emotivo e retorico.
Come dichiara Alberto Fiz nel testo introduttivo, i paesaggi di Stefanoni diventano “non-luoghi della mente che ciascuno potrebbe modificare in base al proprio gusto o alle proprie ambizioni.
Completano il volume apparati biografici.