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L’approccio con cui Maria Teresa Ortoleva si accosta al tema dell’immaginazione e del sogno
è in prima battuta teso alla schematizzazione, per poi liberare
sfumature di signi¬ficato e suggestioni estetiche. Come in un esercizio di
apparente riduzionismo, l’artista riconduce il sogno e l’attività immaginativa
alla loro componente più tangibile: impulsi cerebrali trascrivibili e misurabili
grazie a dei tracciati. […] La scelta del mezzo e del modo espressivo, poi,
porta de¬finitivamente nel campo dell’estetica: i diversi colori che caratterizzano
i singoli tracciati, la trasparenza del plexiglass e dunque l’interazione
con la luce, il raggruppamento e la disposizione aerea e fluttuante degli elementi
sbilanciano l’equilibrio tra razionalità e istinto a favore della componente
più personale e irriducibile dell’immaginazione e del sogno. |